Testo scritto per “Vita nei Campi” rubrica di Agricoltura a cura della redazione di Udine del TGR FVG in onda su radio UNO RAI.
È arrivato il momento in cui nelle nostre cucine fanno capolino alcune ricette lasciate in sospeso durante l’estate. Da vecchi ricettari recuperiamo appunti, spesso scritti frettolosamente su foglietti ai quali la patina del tempo ha regalato annotazioni e macchie, testimonianza di rituali familiari che consacrano piacevoli sapori.
Se questa pratica è salvifica per l’anima, purtroppo non possiamo dire lo stesso quando recuperiamo con la stessa leggerezza alcuni ingredienti accantonati per troppi mesi nelle madie della cucina.
Il focus di oggi vuole essere la frutta secca, e lo spunto per parlarvene è dato dall’approssimarsi delle festività, che, come tradizione vuole, prevedono un uso e consumo considerevole di frutta secca, a cominciare dalle “favette dei morti” che troviamo in tutti i convivi di questa domenica.
I grassi e gli oli contenuti nella frutta a guscio sono molto delicati e irrancidiscono facilmente. Pertanto, utilizzare i “fondi di sacchetti” dell’anno precedente non è affatto una buona idea. Mangiare frutta secca rancida significa assumere prodotti privi del valore nutrizionale originario, tossici e potenzialmente dannosi per la salute.
Vediamo dunque come conservare, per brevi periodi, le nuove scorte di frutta secca sgusciata.
L’ossidazione avviene quando i grassi e gli oli vengono esposti all’aria, alla luce e a un calore eccessivo. Sarà quindi opportuno riporre le nostre noci, nocciole e mandorle sgusciate in barattoli di vetro a tenuta ermetica, in un luogo fresco e buio. Anche la conservazione sottovuoto può essere utile, purché venga consumata velocemente una volta aperta.
Evitiamo di acquistare farina di frutta secca, ma tritiamo solo all’occorrenza quanto necessario. In tal modo potremo monitorare e scongiurare la proliferazione di muffe. Tostare leggermente la frutta secca prima di riporla permette di ridurne l’umidità, aumentandone leggermente la durata.
Se invece volete aumentare notevolmente la conservazione della vostra frutta secca, anche da un anno all’altro, il metodo migliore è quello di congelarla, preferibilmente sottovuoto.
Porzionate il prodotto, apponete sul contenitore la data di confezionamento e utilizzate secondo necessità, avendo l’accortezza di non ricongelare per evitare la proliferazione di muffe e batteri.
Con pochi e semplici accorgimenti nella conservazione, garantiamo che la frutta secca mantenga intatti valore nutrizionale e sapore, contribuendo in modo sicuro e salutare al successo delle nostre tradizioni in cucina.