Setaccio farina come vorrei riuscire a setacciare i pensieri e le parole. Dividere le ansie e metterle da parte, conservare i buoni propositi in un mucchietto soffice e puro.
A questi vorrei aggiungere l’acqua, per lavare via l’indifferenza e l’arrivismo che leggo in questi giorni e che mi rimangono ancorati dentro come ferite aperte. Un pizzico di sale, e qualche cucchiaio di olio.
In questo silenzio, sento vicine tante amiche lontane che come me, preferiscono una preghiera, in qualunque religione essa sia, piuttosto che il brusio delle chiacchiere, cogliendo quest’occasione per ri(trovarsi).
Impasto un pane di una tradizione che non mi appartiene, perché ho bisogno di imparare, ascoltare, rispettare.
Sono rimasta piacevolmente colpita da questo pane. Innanzi tutto la resa, è davvero una soddisfazione portarlo in tavola, oserei quasi dire che “arreda” una tavola a festa. Poi la consistenza, ha mantenuto la sua morbidezza per giorni, non vi dico il sapore, escono le note dell’olio d’oliva ma non sono affatto stucchevoli anzi, lasciamo un sapore leggero che invoglia ad addentare un’altra fetta. Vabbè bando alle chiacchiere, vi lascio la ricetta.
Challah
Difficoltà MEDIA
Per una teglia da forno in ferro da 28 cm di diametro
Ingredienti :
- 400 g farina 00
- 100 g farina Manitoba
- 210 g acqua
- 6 g lievito di birra fresco
- 40 ml olio di oliva EVO
- 2 uova medie
- 10 gr sale
- 1 uovo per la finitura
Istruzioni :
Preparariamo un pre-impasto con 50 g di farina presa dal totale, 50 g di acqua e il lievito di birra, lo lasciamo raddoppiare.
Setacciamo assieme le farine, uniamo il pre-impasto lievitato, l’acqua e iniziamo ad impastare, successivamente uniamo le uova uno alla volta, il sale e lentamente l’olio.
Una volta incordato, lo pirliamo e lasciamo raddoppiare di volume, dopo di che lo riponiamo in frigorifero per 12 ore circa.
Trascorso il tempo di maturazione lo suddividiamo in tre parti e realizziamo una treccia che spennelleremo con l’uovo.
Lasciamo lievitare fino al raddoppio e cuociamo a 170 °C per 45 minuti.